Salvarani, Dopo. Le religioni e l’aldilà
La morte è parte essenziale del nostro essere umani, con cui siamo tenuti a misurarci ogni giorno.
Brunetto Salvarani, teologo, giornalista, scrittore e conduttore radiofonico, è docente di Missiologia e Teologia del dialogo presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna di Bologna e presso gli Istituti di Scienze Religiose di Bologna, Modena e Rimini. Dirige la rivista “QOL”, fa parte della redazione della trasmissione Protestantesimo di Rai 2 ed è presidente dell’Associazione Italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam.
Con la qualificata casa editrice Laterza editore pubblica questo testo sulla domanda, seria, del che cosa ne sarà di noi dopo la morte, considerato che ha sempre accompagnato l’essere umano nella sua millenaria storia.
“Al di là di ogni valutazione di merito – scrive l’Autore nell’Introduzione – un dato sembra indubitabile: le generazioni odierne, più o meno religiose o più o meno secolarizzate (ma in ogni caso molto poco religiose e alquanto secolarizzate…), in larga maggioranza non credono in una qualche previsione di vita-dopo-la-morte, non ci pensano proprio, non la temono, né la sperano, né se ne occupano. Punto. Del resto, guardando a diverse analisi sociologiche degli ultimi anni dedicate a misurare la temperatura della fede dei cattolici italiani (operazione complessa, ma tant’è), ciò che emerge è che, mentre la maggior parte dei nostri connazionali crede genericamente in Dio, neppure un quinto di essi confida nella risurrezione della carne (non proprio una bazzecola, bensì un elemento cardine del credo cristiano, dal cosiddetto simboloapostolico, «Credo la risurrezione della carne e la vita eterna», al simboloniceno-costantinopolitano, «Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà»)”.
Il testo è suddiviso in 4 capitoli e relativi paragrafi:
1. La vita dopo la vita, cuore dell’esperienza religiosa
2. «Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede»
3. La Chiesa e l’aldilà
4. «Insegnaci a contare i nostri giorni» (Salmo 90)
“Il tentativo delle pagine che seguono – evidenzia l’Autore – dopo aver verificato il senso dell’odierna eclissi dei novissimi, è di fornire le coordinate storico-antropologiche capaci di farci cogliere il rilievo della dimensione escatologica in alcune delle principali tradizioni religiose dell’umanità (cap. 1), nel messaggio di Gesù e nella recezione delle prime comunità che si richiamavano alla sua predicazione (cap. 2) e nella storia della Chiesa latina (cap. 3), per interrogarsi infine sui potenziali riflessi antropologici di un cristianesimo, quello attuale, sempre più sguarnito, perplesso e afasico riguardo a qualunque riferimento all’aldilà (cap. 4). Una domanda, va detto da subito, da porsi senza alcuna supponenza, in punta di piedi e con una grande dose di delicatezza. Con più punti interrogativi che punti fermi, alla fine”.
Brunetto Salvarani, Dopo. Le religioni e l’aldilà, Bari, Laterza, 2020, pp. 196, € 18,00.