Meroni, Carlo Maria Martini e gli anni di piombo. Le fatiche di un vescovo e le voci dei testimoni
Febbraio 1980. Carlo Maria Martini giunge come vescovo a Milano all’inizio di un anno che fece registrare un numero record di omicidi e attentati.
Silvia Meroni è docente nei licei e cultore della materia teologica presso l’università. È consacrata nelle Ausiliarie diocesane di Milano. Ha lavorato su Dietrich Bonhoeffer e ha avvicinato la storia del terrorismo e degli anni Ottanta incontrando alcuni dei protagonisti della lotta armata e numerosi familiari delle vittime. Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze religiose con una tesi su Carlo Maria Martini negli Anni di piombo.
Con la qualificata casa editrice Àncora pubblica questo testo come una puntuale ricostruzione di quanto fatto e detto da Martini in quegli anni si intreccia con le testimonianze inedite di molti familiari di vittime del terrorismo – toccanti e capaci di aprire squarci di riflessione originale – e di alcuni suoi stretti collaboratori.
“Carlo Maria Martini – scrive Marco Garzonio nella Prefazione – è stato segno di contraddizione per la Chiesa e per la città, sin dal suo ingresso a Milano il 10 febbraio 1980, quarant’anni fa, quando ha percorso le vie del centro a piedi, presentandosi col vangelo in mano. E segno di contraddizione è ancora oggi, quando lo si studia e si cerca di ritrovare tracce del suo Magistero nelle coscienze di cattolici e laici, nella cultura, nella società civile, e di verificare se sono ancora validi i criteri delle sue scelte, da molti lodate ma da altrettanti avversate”.
Il testo è suddiviso in 8 capitoli:
1. MARTINI A MILANO: ABITARE LA COMPLESSITÀ
2. L’IRRUZIONE DELLA VIOLENZA, DA PIAZZA FONTANA AL SEQUESTRO MORO
3. AL FIANCO DELLE VITTIME DELLA VIOLENZA
4. IL CORAGGIO E LA VIOLENZA
5. COME PORRE FINE ALLA VIOLENZA?
6. UNA SERIA OPPOSIZIONE AL MALE
7. L’EPILOGO DI UNA STAGIONE DI SANGUE
8. LA FERITA APERTA E LA PARABOLA DI MARTINI
Postfazione (di Alberto Conci e Francesco Scanziani)
CIÒ CHE MERAVIGLIA È LA NONVIOLENZA
“Martini – evidenzia Garzonio – che si sforza di governare il contrasto tra la proclamazione che «in principio è la Parola» e il vivere il vangelo in tempi di trasformazioni epocali ha rappresentato, e rappresenta, una lezione molto attuale in un’Italia ricca di potenzialità e capace di tirar fuori risorse straordinarie in alcuni passaggi difficili, ma che soffre d’un’afflizione: la sindrome del tifoso. Sì, perché siamo un Paese portato alle semplificazioni, alle appartenenze, al rifugio protetto negli schieramenti, alle identificazioni proiettive: cioè a mettere in qualcun altro il bene e il male che dovremmo ritrovare in noi, a idealizzarlo, quando le cose sembra vadano per il verso giusto, e a detestarlo rapidamente non appena si profilano insuccessi”.
Silvia Meroni, Carlo Maria Martini e gli anni di piombo. Le fatiche di un vescovo e le voci dei testimoni, Milano, Àncora, 2020, pp. 351, € 27,00.