Iulia de Beausobre, Sofferenza creativa
La luce che traspare dall’esperienza di oscurità di questa donna, che alla crudeltà sembra aver opposto con disperata tenacia la volontà di rivolgersi alla vita, al perdono, alla ricerca di un significato spirituale che travalica il credo di appartenenza per parlare a ciascuno di noi.
Iulia de Beausobre (nota anche come Julia Namier, nata Iulia Michaelovna Kazarina – 1893-1977) è stata una scrittrice russa, autrice di diverse opere di spiritualità cristiana e di una biografia del marito (lo storico britannico Lewis Bernstein Namier) con cui vinse il James Tait Black Memorial Prize nel 1971.
La qualificata casa editrice Graphe.it traduce dal russo (a cura di Alessia Brombin) e pubblica questo testo dove Iulia inserisce la propria esistenza travagliata nel solco lasciato dai martiri della Chiesa di ogni epoca: ciò restituisce a lei e a chiunque soffra un significato mistico, anche nei momenti in cui la ricerca della Pace sembra più difficile.
Ci troviamo in Russia, grossomodo all’inizio della Grande guerra. Qui la giovane aristocratica Iulia, nel giro di pochi anni, perderà tutti gli affetti, la propria casa, la patria e soprattutto la libertà. A causa della sua fede cattolica e della posizione politica della famiglia sperimenterà la prigionia, i lavori forzati e l’esilio.
“Il punto fondamentale del pensiero di Iulia – si legge nell’Introduzione – è la premessa fondamentale di questo libro: la sofferenza può essere usata in modo creativo, facendo leva sulla forza della primigenia vittoria di Cristo sulla morte
Appare dunque chiaro perché il titolo della sua opera faccia cenno alla sofferenza. Di essa l’autrice, nel ripercorrere le proprie vicende in chiave filosofica, psicologica e teologica, dichiara però di voler affrontare “il lato più luminoso, le possibilità creative”.
Iulia de Beausobre, Sofferenza creativa, Perugia, Graphe.it, 2023, pp. 56, € 10,90.