Romanzi,  Stati d'animo

de Giovanni, Soledad. Un dicembre del commissario Ricciardi

La solitudine, però, la solitudine vera, è difficile da scacciare.

Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Molto legato alla squadra di calcio della sua città, di cui è visceralmente tifoso, de Giovanni è anche autore di opere teatrali.

Con la qualificata casa editrice Einaudi pubblica questo romanzo: 1939, l’Italia si prepara a vivere l’ultimo Natale di pace, ma un omicidio squassa il ventre della città.

“Perché la gente di solitudine – scrive l’Autore – non sa niente. Immagina che sia una condizione, piú o meno momentanea; uno dice: mi trovo da solo, mi guardo attorno e studio la situazione. E magari perfino gli piace, essere solo; perché si gusta la pace, l’equilibrio, scopre il modo di osservarsi dentro e di meditare”.

Quanta solitudine che c’è. In Europa la guerra è cominciata, eppure da noi qualcuno si illude ancora che sia possibile tenerla fuori della porta. E poi sta arrivando la piú bella delle feste, quella dove si mangia, si beve, ci si abbraccia, quella in cui ci si scambiano doni con le persone care; non bisogna avere pensieri tristi.

Puoi essere solo perfino se stai in mezzo alla gente, se hai una famiglia, degli amici. Soprattutto puoi essere solo se decidono che sei diverso, magari perché non sai parlare, o perché ami persone del tuo stesso sesso. O perché, dicono, sei di un’altra razza.

Anche Erminia Cascetta era diversa, a modo suo. Aveva troppa voglia di vivere, perciò l’hanno uccisa. In questo tempo che accelera verso l’abisso, spetta al commissario Ricciardi e al brigadiere Maione scoprire chi è stato. La chiave di tutto, però, è sempre la solitudine. Che, a volte nemmeno lo sappiamo, ci siede accanto.

“Perché di solitudine – evidenzia l’Autore – può parlare soltanto chi la prova in ogni istante. Anche nel sonno, quando si riesce a dormire, quando si inganna la mente con pensieri sparsi e superficiali per distoglierla dall’abisso. Potessi farlo, ti parlerei di solitudine. E ti racconterei anzitutto che si può essere soli pure se si sta in mezzo agli altri. Pure se il rumore esterno è tale da assordare, da rendere la vita un caleidoscopio di suoni e colori e odori. La solitudine è un liquido che penetra nelle fessure, che sale dai piedi e arriva agli occhi, alla bocca, al naso, alle orecchie e pervade i sensi”.

Maurizio de GiovanniSoledad. Un dicembre del commissario Ricciardi, Torino, Einaudi, 2023, pp. 288, € 18,50.