Luppicchini, L’urlo di dolore. La Val Seriana nell’epidemia da Covid-19: le storie da non dimenticare
Vi sono nomi di paesi sconosciuti ai più. Poi, diventano notissimi a tutti. Alzano, Nembro, Clusone, Valbondione, Fiorano al Serio piombano dentro casa – con il vento della pandemia – attraverso i servizi nei telegiornali, nelle notizie sugli smartphone, da un social all’altro.
Alberto Luppicchini, di matrice finanziaria e giuridica, è passato alla scrittura e al giornalismo d’inchiesta. Con questo libro debutta nelle pubblicazioni editoriali e lo fa tramite Guerini editore. Man mano che sfogli questo libro è come se le persone che si raccontano in prima persona, camminano verso di te, cercando il tuo sguardo, la tua attenzione, non solo per ciò che hanno da dirti, ma per quello che non dicono e te lo fanno arrivare diritto al cuore.
“La narrazione dei fatti – di questo testo così come scrive l’Autore nell’introduzione – si dipana attraverso le voci di abitanti dei paesi colpiti, di religiosi e di esperti che hanno vissuto direttamente, sul posto, la strage avvenuta in Val Seriana“.
Come la testimonianza di fra Aquilino Apassiti (che deponeva il suo cellulare accesso sulle bare dei defunti, mentre i parenti in viva voce gli davano un abbraccio e un ciao a distanza, carichi di affetto mozzato). Fra Aquilino, frate cappuccino, ha 84 anni, ed è il cappellano dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. “Sono qui da sei anni – si racconta nelle pagine curate da Luppacchini – e ho trascorso venticinque anni in Brasile ad aiutare i poveri. Ero tornato per portare un frate ammalato con problemi renali molto gravi e sono rimasto qui. Il 17 marzo 2020 il mio superiore si è ammalato di Covid. Così siamo entrati in quarantena. I parenti dei pazienti ricoverati ci lasciavano il numero di telefono. Il dramma che mi rimarrà per sempre scolpito nella mente – prosegue fra Aquilino – è quando ho trovato un bigliettino su una bara con un numero di telefono. Era la moglie di un signore morto pochi giorni prima e voleva il conforto di una preghiera. L’ho chiamata, davanti alla bara del marito, abbiamo recitato un Padre Nostro. E poi abbiamo pianto“.
Libri come questi, ricchi di testimonianze dirette raccolte sul campo, vanno conservati con cura nella propria libreria. Soprattutto nella libreria di genitori, insegnanti, preti, educatori, perché a distanza di tanti anni, la memoria dei bambini che nasceranno, una volta giovani e adulti sarà bene dare in mano questo libro, dicendo: leggi, rifletti, scegli.
“L’obiettivo di queste pagine – conclude Luppicchini – è quello di documentare il senso di responsabilità, partecipazione, amore che hanno caratterizzato questi mesi terribili. Le giornate della Val Seriana si sono bruscamente fermate“.
Alberto Luppicchini, L’urlo del dolore. La Val Seriana nell’epidemia da Covid-19: le storie da non dimenticare, Prefazione di Vittorio Feltri, Milano, Guerini e Associati, 2020, pp. 150, € 14,50.