Sironi, Le maschere della salute. Dal Rinascimento ai tempi del coronavirus
Vivere e convivere con la mascherina in faccia. Compagna e nemica al contempo. Il Covid-19 ci ha costretti (con buona pace dei negazionisti) a convivere con le tipologie di mascherine in volto. Dai politici agli influencer, dai giovani agli adulti, la mascherina è diventata anche icona di identità (non solo di protezione dal contagio) facendole stampare con loghi culturali e brend commerciali veicolo di messaggi.
Il neurochirurgo Vittorio A. Sironi ha pubblicato con Carocci un interessante testo sulla storia delle “maschere della salute” (dalla peste del Rinascimento al Covid del 2021).
“Le maschere della salute – scrive Sironi, che insegna storia della medicina, della sanità e dell’antropologia medica alla Bicocca di Milano – sono l’elemento più appariscente della nostra fragilità esistenziale – su tre prospettive -. Come uomini sono un richiamo per difenderci da un nemico invisibile: smog, aria cattiva, inquinamento (in molte metropoli d’Oriente è realtà da tanti anni). Come malati, le maschere per la somministrazione dell’anestesia, i dispositivi per l’erogazione dell’ossigeno. Come persone per non essere elementi di contagio, per non diventare il nemico da evitare“.
Particolarmente suggestiva la ripartizione del testo in 6 capitoli:
1. Pandemie e mascherine.
2. La maschera della peste.
3. Le maschere mediche.
4. Le maschere protettive.
5. Antropologia e fenomenologia delle maschere della salute.
6. Psicosociologia delle maschere sanitarie.
Per un chirurgo che opera in sala operatoria, la maschera è obbligatoria. Per un attore di teatro la maschera è parte essenziale della recitazione. Per una donna islamica con un regime culturale rigido, il viso mascherato è obbligatorio. Nella storia passata le maschere erano utilizzate anche per difendersi dall’accusa e dal giudizio degli altri, avendo malformazioni sul viso. Il passaggio, dunque, è stato dal nascondere al proteggere.
Il prof. Sironi, dunque, esplora anche la dimensione psicosociologica della mascherina. “Questo accessorio – evidenzia l’Autore – si carica anche di significati differenti più negativi: aumenta la differenza verso gli altri; incute paura; comporta omologazione; riduce la libertà. Ciò spiega – prosegue Sironi – la resistenza culturale che ha ostacolato in molte nazioni occidentali l’accettazione delle mascherine, con movimenti no mask a imitazione dei no vax“.
Un testo che merita attenzione soprattutto per chi opera anche in campo educativo e formativo, perché la declinazione della maschera della salute si allarga nelle maschere esistenziali che la persona decide di indossare quando necessita di compiacere, assecondare. Questa tipologia di maschera è invisibile agli occhi, ma non a un cuore a una coscienza allenati alla verità, al realismo.
Vittorio A. Sironi, Le maschere della salute. Dal Rinascimento ai tempi del coronavirus, Roma, Carocci, 2021, pp. 118, € 15,00.