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Manco, Una storia di fede. Abramo

Accolgo volentieri la recensione a questo libro di Marco Manco docente di religione, edito con Tau, scritta e inviatami dal Prof. Dr. Gian Franco Poli, che ringrazio. G.R.

Inizio recensione

Il saggio del prof. Manco, si distingue dalle classiche pubblicazioni su Abramo per due ragioni: il tentativo di ripercorrere l’esperienza “umana-religiosa” del primo chiamato (p. 14), offrendo un quadro analitico e psicologico, al di fuori dei noti percorsi, per soffermarsi sull’uomo, che viene catapultato in un’impresa inedita, senza perdere il controllo di sé e della sua famiglia.  È un’analisi coraggiosa che descrivere la “chiamata” e la “risposta” di Abramo, fuori dai filoni ornamentali, narrando una vicenda faticosa e per alcuni aspetti disumana. In pratica, la fede incrollabile di Abramo, si alimenta alla fonte dell’esperienza umana, con tratti di paura e smarrimento, per rimanere ferma sul suo cardine interiore. La “chiamata” e la “risposta” prima è una catastrofe, poi diventa una risorsa che farà del Nostro il grande tessitore del “partire” e del “ricominciare”.
La seconda ragione: il sapiente ricorso agli studi sul Patriarca, per offrire un tracciato sicuro, e allo stesso modo, per sottolineare che per un credente, gli interrogativi divini e le scelte conseguenti, non viaggiano “nei cieli” ma sulla “terra”. Si percepire che, dentro l’esperienza di Abramo, il lettore è aiutato ad accettare le sfide quotidiane e la determinazione a non lasciarsi incastrare nei “luoghi comuni”, ma a trovare il coraggio per rimettersi per via, con il proprio bagaglio e poche informazioni. Si scorge nel saggio di Manco, che non ci sono “percorsi facili”, ma esclusivamente” “percorsi vitali”, dove sono previsti incidenti, fermate, voglia di tornare indietro, ribellioni; la metodologia richiede la capacità di alzare la testa per vedere le “stelle” (p. 66) e diventare “strumento e servo della vita di tutti” (p. 197).
L’Autore rivela una “conoscenza seria e solida” di Abramo; non induce nelle note, ma sceglie di far parlare la “Parola di Dio”, contestualizzando le diverse questioni, sia con l’itinerario biblico, sia con puntuali rimandi al cammino di fede, con un Dio che è Dio e non segue le “nostre logiche”, ma ci aiuta a superare sicurezze, percorsi tutelati, evidenti soddisfazioni, scoprendo che “ogni prova diventa porta da attraversare, sentiero da percorrere con una sola certezza: Dio è fedele e non abbandona i suoi figli” (p. 259).
Il testo deve essere letto con questa disposizione: “anche la nostra può essere una storia di fede, tagliata dalla roccia che è Abramo” (p. 11); per tutti, ma soprattutto per chi desidera portare nella propria vita l’inquietudine, il rimescolare le scelte, i progetti passati; per chi non cerca “vie preferenziali”, ma ama la lentezza, non per rimandare le risposte, ma per “ascoltare parole nuove che rompano il frastuono di ogni Babele e rivelino il volto di un Dio che si svela e rivela nello scorrere del tempo, che per il dono della parola divina, da insaziabile divoratore di vita diventa segno e certezza di una promessa che apre il futuro e anima la speranza” (p. 13).
Manco non ama le “scorciatoie”, ma non disdegna di indicare, con l’apporto esperienziale di Abramo e della sua grande famiglia “un sentiero impervio che appare sempre tutto in salita, perché Dio è sempre un po’ in là dei comodi rifugi nei quali ci sembra opportuno installarci” (p. 21). Chi ama “osare” e vuole far entrare nella propria vita di credente un po’ di ossigeno, ha l’occasione di ripercorre la nota vicenda, in un racconto che profuma di futuro e aiuta a vivere il presente, anzi a dare valore al presente, perché possa giungere “a noi quel futuro che Dio prepara per noi nei sotterranei del nostro presente” (p. 23).
Prof. Dr. Gian Franco Poli
Teologo e psicanalista

Marco MancoUna storia di fede. Abramo, Todi, Tau Editrice, 2020, p. 327, € 18,00.