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Han, Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale

Abbiamo perso il contatto con il reale.

Byung-Chul Han, nato nel 1959 a Seoul, ha studiato Filosofia, Germanistica e Teologia cattolica a Friburgo e Monaco di Baviera. È stato professore di Filosofia e Studi culturali presso la Universität der Künste di Berlino.

La casa editrice Giulio Einaudi editore traduce dal tedesco (a cura di Simone Aglan-Buttazzi) e pubblica questo suo saggio che merita di essere letto e fatto conoscere per l’attualità delle riflessioni soprattutto sul piano interiore-psicologico di Internet nella vita di tutti i giorni.

Ci troviamo – scrive l’Autore – nel periodo di passaggio dell’èra delle cose e dell’èra delle non-cose. Non sono gli oggetti, bensì le informazioni a predisporre il mondo in cui viviamo. Non abitiamo più la terra e il cielo, bensí Google Earth e il Cloud. Il mondo si fa sempre piú inafferrabile, nuvoloso e spettrale“.

Il testo è suddiviso in 8 capitoli:

1. Dalla cosa alla non-cosa.
2. Dal possesso all’esperienza.
3. Smartphone.
4. Selfie.
5. Intelligenza artificiale.
6. Vedute delle cose.
7. Silenzio.
8. Il juke-box: una digressione

Ogni epoca – evidenzia l’Autore – definisce la libertà in maniera diversa. Nell’antichità, libertà voleva dire non essere schiavi. Nell’epoca moderna la libertà è interiorizzata quale autonomia del soggetto. È libertà di azione. Oggi tale libertà di azione sprofonda nella libertà di scegliere e consumare“.

Byung-Chul HanLe non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale, Torino, Einaudi, 2022, pp. 121, € 13,50.