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Ceci, La fede armata. Cattolici e violenza politica nel Novecento

La legittimazione dell’esercizio della violenza come forma organizzata di lotta a fini politici.

Lucia Ceci insegna Storia contemporanea nell’Università di Roma Tor Vergata.

Con la casa editrice Il Mulino pubblica saggio dove indaga il rapporto culturale del cattolicesimo con l’esercizio della violenza in un’epoca caratterizzata da mutuazioni e ibridazioni tra registri religiosi e prospettive politiche.

Il ruolo della religione – scrive l’Autrice nell’Introduzione – è toccato in tutti i principali studi sul terrorismo, siano di taglio scientifico o divulgativo. (…) La riattivazione di paradigmi identitari riconducibili alle religioni nello scenario aperto della fine del comunismo sovietico aveva ricevuto attenzione da parte di politologi e sociologi sin dagli anni Novanta“.

Il testo è suddiviso in 9 capitoli:

I. Mistiche del sacrificio e violenza politica
II. Tradizione e ribellione in Messico
III. L’insurrezione sacralizzata
IV. Rivoluzione e incitazione all’odio: il vaglio di Roma nella guerra totale
V. Guerra santa nella guerra fredda
VI. L’America Latina e la rivoluzione obbligatoria
VII. Parole e opere
VIII. Il Ruanda tra colonia e post-colonia
IX. Fine della rivoluzione?

L’intento da cui ha preso le mosse questo libro – evidenzia l’Autrice – è ragionare in chiave storica sui percorsi attraverso cui la tradizione religiosa cattolica ha moralizzato, nel corso del Novecento, la violenza politica, intendendo con questa categoria un insieme di repertori di azione praticati da individui e gruppi armati non statali allo scopo di ottenere cambiamenti politici o sociali“.

Lucia CeciLa fede armata. Cattolici e violenza politica nel Novecento, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 325, € 26,00.