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Iotti, 8 secondi. Viaggio nell’era della distrazione

Domanda: ma com’è possibile che la nostra attenzione sia diventata inferiore a quella di un pesce rosso? Ed è vero che i like di Facebook stimolano le stesse aree attivate dall’assunzione di stupefacenti?

Lisa Iotti è giornalista e autrice di docufiction per Rai Tre e Sky. Ha collaborato con la trasmissione Exit e il mensile FQ Millennium ed è inviata per il programma di inchiesta Presadiretta, la cui puntata «Iperconnessi» ha vinto il premio Goffredo Parise per il reportage.

Con la qualificata casa editrice Il Saggiatore pubblica questo saggio che merita profonda attenzione e lettura perché l’Autrice invita a un viaggio, intimo e sconvolgente, nel lato oscuro della rivoluzione digitale, attraverso le ossessioni, i pericoli e le paure che caratterizzano il nostro contemporaneo.

Per tutta la durata del ritiro – racconta l’Autrice a partire dalla sua esperienza di un ritiro spirituale sul Buddismo – non comunicai sostanzialmente mai con i presenti – senza bisogno di alcuno sforzo, peraltro – ma comunicai continuamente con gli assenti. Mi vergognavo moltissimo di quel gesto, e in seguito non ebbi mai il coraggio di chiedere agli altri ospiti se come me anche loro, nel silenzio delle loro stanze, quando nessuno li vedeva, chiusi gli occhi della loro coscienza, scrollassero compulsivamente il news feed di Facebook, si incollassero agli aggiornamenti dei giornali online come a testi sacri o mandassero decine di foto sostanzialmente identiche della vallata, incapaci di restare scollegati dai loro apparecchi non dico per i nove giorni del ritiro, ma anche solo per nove minuti“.

Il testo è suddiviso in 7 capitoli:

1. Iperconnessi
2. 8 secondi
3. La mutazione
4. Perdere la memoria
5. Tu mi piaci
6. Leggere per non conoscere
7. Münchhausen. Ovvero come tirarsi fuori dalle sabbie mobili

Come aveva fatto lo smartphone – si domanda l’Autrice – a diventare una dipendenza così forte da allontanarmi non solo da quello che dovevo fare ma anche da quello che volevo fare? Come era possibile che, anche quando non avevo nessuna intenzione o bisogno di essere distratta? Di portarmi via da dove volevo a tutti i costi rimanere? Dopo quell’esperienza ho iniziato a farci caso sempre di più, come se avessi ricevuto a mio modo un’illuminazione. Ovunque vada, nei locali, a cena con gli amici, in viaggio, durante le riunioni, agli spettacoli dei figli, alle cerimonie, noto continuamente masse di persone con gli occhi infossati nel telefono. Oramai sono diventata una specie di esperta dell’ossessione da smartphone“.

Lisa Iotti8 secondi. Viaggio nell’era della distrazione, Milano, Il Saggiatore, 2020, pp. 248, € 19,00.