Benasayag, La singolarità del vivente
Affermando che tutto è informazione, il mondo digitale non soltanto ignora, ma annienta le singolarità proprie del mondo del vivente e della cultura, mettendo a repentaglio la nostra stessa possibilità di agire, pensare, desiderare e amare.
Miguel Benasayag è filosofo e psicoanalista, ricercatore ed epistemologo, è animatore del collettivo «Malgré tout». Attivo politicamente e nel sociale, di orientamento libertario, vive a Parigi, dove si è occupato per anni di problemi dell’infanzia e dell’adolescenza.
La prestigiosa casa editrice Jaca Book traduce dal francese (a cura di Cristiano Screm) e pubblica questo saggio dove l’Autore invita a elaborare una modalità di ibridazione tra la tecnica e gli organismi che non si riduca a una brutale assimilazione.
“La tecnica – scrive Besnier nella Prefazione – pretende di digitalizzare la vita, di ridurla ad algoritmo, di scomporla in metabolismi e organi prontamente sostituibili. Contro questa ascesa di una modalità di vita postorganica, conseguenza dell’assalto sferrato dalla tecnica alla biologia, Miguel Benasayag lancia un appello alla resistenza: il riduzionismo della scienza e della tecnica nega gli invarianti strutturali e funzionali del vivente. E questi invarianti dimostrano proprio che non è possibile fare qualsiasi cosa con ciò che vive“.
Il testo è suddiviso in 5 capitoli:
1. Oltre il meccanicismo e il vitalismo. La radicale differenza tra organismo e artefatto
2. Tre modalità di esistenza
3. Le dinamiche del Mamotreto I. Per un nuovo modello organico
4. Le dinamiche del Mamotreto II. Ritaglio e discretizzazione
5. La doppia costrizione, un principio di organicità
“La singolarità del vivente – si evidenzia nella Prefazione – è quindi legata all’interfaccia conflittuale a cui esso è costretto ad attenersi – sostanzialmente, quella che lo lega alla molteplicità degli aggregati fisico-chimici e lo costringe a dibattersi nel contesto culturale in cui dominano i misti. Sono sensibile alla portata quasi poetica della descrizione del vivente immerso in contesti soggetti allo scontro di ritmi e di riti – riti che creano una stabilità temporanea, come le istituzioni e le narrazioni ideologiche, e ritmi che sconvolgono tale stabilità, restituendo la vita al suo caos creatore. Non a caso vengono citati Cervantes, Borges e Artaud in questa odissea della vita impegnata a resistere alla semplificazione tecnologica. Leggere Benasayag significa convincersi progressivamente dell’aberrazione rappresentata dalla velleità dell’uomo moderno di sbarazzarsi dei riti (sociali) e da quella dell’uomo ipermoderno di soffocare i ritmi (biologici)“.
Per l’acquisto diretto del testo.
Miguel Benasayag, La singolarità del vivente, Milano, Jaca Book, 2021, pp. 176, € 20,00.