Democrazia,  Identità culturale,  Società

Zagrebelsky, Mai più senza maestri

Nella nostra democrazia, che appiattisce l’alto sul basso, sembra esserci posto solo per influencer, comunicatori e tutor che rassicurano e consolano, e non per guide dello spirito capaci di risvegliare le coscienze. 

Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Corte costituzionale, è professore emerito di Diritto costituzionale all’Università di Torino.

Con la casa editrice Il Mulino pubblica questo volume dove la tesi di fondo è la seguente: senza maestri si è condannati al pensiero unico e all’omologazione. Senza di loro chi susciterà l’inquietudine del dubbio, chi ci indicherà «l’altrimenti», chi smuoverà energie vitali e liberatorie verso il nuovo?

Oggi – scrive l’Autore – siamo in un epoca attivistica e antintellettualistica. Le cose si fanno perché sono possibili fattualmente e non perché siano giuste e ragionevoli; ciò che è tecnicamente possibile diventa eticamente lecito“.

Il volume è suddiviso in 4 capitoli:

1. Maestri
2. Dilemmi e incertezze
3. Maestri e discepoli
4. Tempi difficili

Vincono i tecnici – evidenzia l’Autore – e gli intellettuali sono vittime. (…) Tuttavia, a conferma della perdurante rilevanza della funzione intellettuale nelle nostre società, a dissolvere le incertezze e a convalidare le coscienze, stanno le persecuzioni fisiche e morali, fino a quella più insidiosa che consiste nella riduzione al silenzio semplicemente attraverso la cortina d’invisibilità con la quale lo si avvolge costringendolo alla clandestinità“.

Per l’acquisto diretto del testo.

Gustavo ZagrebelskyMai più senza maestri, Bologna, Il Mulino, 2019, pp. 153, € 12,00.