Ariemma, Dark media. Cultura visuale e nuovi media
Valori fondamentali come l’amicizia hanno mutato profondamente il loro senso a causa della Rete, che, attraverso l’evoluzione dei social network, si è trasformata in un grande dispositivo di identificazione di massa.
Tommaso Ariemma è docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce.
Con la casa editrice Meltemi pubblica questo saggio dove l’Autore riflette sul nostro presente: questo ci apparirà indecifrabile se non riusciremo a ripensare la sua cultura visuale e la relazione che essa stringe con i nuovi media, accusati di essere in qualche modo agenti malvagi, presenze maligne che assomigliano ora a diavoli seduttori, ora a vampiri dei nostri dati, ora a mostri distruttori della cultura e della verità.
“L’oggetto principale di questo libro – scrive l’Autore nell’Introduzione – sono i nuovi media. (…) I nuovi media sono tutti quei media che sfruttano o potenziano la riproducibilità digitale dell’immagine, che, cioè, fanno parte di una nuova epoca della memorizzazione“.
Il testo è suddiviso in 2 parti per un totale di 5 capitoli:
1. Esplosione: la catastrofe degli anni Ottanta
2. Collasso: l’adolescenza infinita degli anni Novanta
3. Contenimento: essere sé stessi su Facebook
4. Reazioni al contenimento: l’ironia dei meme o la vita sconosciuta delle immagini
5. Contemplazione
Seguono tre Appendici
“I nuovi media – evidenzia l’Autore – più di altri e in virtù della dimensione del sospetto che li caratterizza, sono oggetto di demonizzazione: accusati di essere, da altri media o da altri nuovi media, in qualche modo agenti malvagi, presenze maligne. (…) I nuovi media non sarebbero tali se non si presentassero in modo inquietante e non venissero individuati, in primo luogo, come demoni, agenti di catastrofi. In una parola: dark media“.
Tommaso Ariemma, Dark media. Cultura visuale e nuovi media, Milano, Meltemi, 2022, pp. 118, € 12,00.