Antropologia digitale,  Educazione al digitale,  Società

Balbi, L’ ultima ideologia. Breve storia della rivoluzione digitale

Domanda: la rivoluzione digitale ci ha dato l’illusione che vecchie barriere e gerarchie crollassero e che ‘magnifiche sorti e progressive’ fossero davanti a noi?

Gabriele Balbi è professore associato in Media studies presso l’USI Università della Svizzera italiana di Lugano, dove insegna e svolge ricerche su storia e sociologia dei media. È direttore dell’Osservatorio sui media e le comunicazioni in Cina e chair dell’ECREA Communication History Section.

Con la qualificata casa editrice Laterza editore pubblica questo saggio quanto mai utile per capire meglio una delle narrazioni più significative del nostro tempo: Internet e il suo vasto mondo.

È indubbio – scrive l’Autore – che la digitalizzazione abbia cambiato e stia cambiando le abitudini di miliardi di persone sulla terra. Creare e condividere foto o video, inviare e ricevere messaggi, raccogliere e consumare informazioni, comprare e rivendere oggetti sul web sono diventate pratiche quotidiane e, talvolta, ossessive. Possedere un telefono che ci accompagna per gran parte della giornata – in media, uno per ogni abitante della terra – e che permette di realizzare immagini fisse o in movimento, di fruire contenuti audiovisivi, di navigare in internet, di svegliarci al mattino, di giocare e addirittura di telefonare è dato per scontato. Chi non ha uno smartphone è visto come una bestia rara, sospetta. Discutere dei presunti «effetti» positivi o negativi dei social media, del 5G, dell’intelligenza artificiale – spesso esprimendo opinioni bislacche – è un’attività che appassiona moltissimi presso le pensiline dei bus, davanti alle vetrine di un Apple store, nelle cene tra amici a casa, tra i gruppi Facebook che prevedono sventure o liberazioni digitali“.

Il testo è suddiviso in 4 capitoli:

1. Definire la rivoluzione: benedetta incertezza
2. Confrontare la rivoluzione: eredità del passato, costruzione del presente
3. Pensare la rivoluzione: i mantra
4. Credere nella rivoluzione: una quasi-religione contemporanea

Il libro – evidenzia l’Autore – mira a indagare le origini di questa idea, come sia evoluta, a quali altre rivoluzioni del passato si sia ispirata in maniera più o meno inconsapevole, quali grandi racconti abbia veicolato nel corso del tempo, quali dei suoi elementi cardine siano mutati e quali invece abbiano persistito e siano stati ripetuti in epoche storiche diverse. Tutti questi discorsi, grandi o piccoli che siano, si sono sedimentati in una serie di fonti mediatiche, pubblicitarie, aziendali, politiche, tecniche. (…) Il termine ideologia ha essenzialmente due significati ben presenti anche nel pensiero comune: quello di visione specifica del mondo oppure di pensiero falso o distorto. Entrambe queste dimensioni sono applicabili alla rivoluzione digitale. Partendo dalla visione del mondo, la rivoluzione digitale è un’idea dominante degli ultimi decenni, è entrata nel senso comune e ha fatto della digitalizzazione il principio supremo relegando tutto il resto, il non digitale, in secondo piano. Ha un carattere sistematico, ovvero fornisce una spiegazione esaustiva e coerente ai processi storici: esaustiva perché nessuna idea più della rivoluzione digitale ha permesso di leggere e interpretare la realtà in maniera così immediata e comprensibile; coerente perché propone una visione del mondo chiara, stabile e stabilizzante, in cui la rivoluzione digitale è il paradigma dominante del presente e del futuro, un collante usato dalle società contemporanee per tenersi assieme, addirittura riconoscersi, adottare abitudini e sogni comuni“.

Per l’acquisto diretto del testo.

Gabriele BalbiL’ ultima ideologia. Breve storia della rivoluzione digitale, Bari, Laterza, 2022, pp. 148, € 14,00.