Filosofia,  Interiorità

Bataille, L’esperienza interiore

Che senso ha la vita? E la morte? Qual è il significato dell’esperienza religiosa? Uno dei protagonisti della filosofia contemporanea ci aiuta a riflettere sui grandi temi del pensiero moderno.
Georges Bataille (morto nel 1962) è stato uno dei più celebri filosofi francesi contemporanei. Poeta, intellettuale a tutto tondo e scrittore.
Dedalo editore sceglie di pubblicare questo testo del filosofo francese nella Collana Memoriabili, perché ci sono idee, concetti, analisi storiche, riflessioni scientifiche che sopravvivono al tempo. Parole di grandi scienziati e pensatori che ancora oggi offrono autorevoli prospettive di lettura del presente. Pietre angolari, indispensabili, da non dimenticare.
Nel nome dell’esperienza interiore e della sua sovranità – scrive Ghezzi nell’Introduzione – si compie un’opera di illuminismo sfrenato che si muove tra due limiti i quali nulla precludono: da una parte l’estremo impossibile da raggiungere e sempre perseguito, dall’altra la linea sulla quale si fronteggiano e toccano i supposti dua­lismi irrisolti del pensiero batailliano. Come bastano i rin­tocchi di mezzanotte a smentire la lontananza del giorno dal buio, Bataille è questo battito, attestato su un crinale che non è superficie (vedi il disprezzo ricorrente per i «miroitements» del pensiero) né pura località di giochi“.

L’ Expérience intérieure è stato pubblicato nel 1943 e riedito nel 1954 come primo tomo della Somma ateologica, accresciuto con un testo apparso nel 194 7, Metodo di meditazione, e con una nota finale, Post-scriptum 1953.

Questo libro – scrive Bataille – è il racconto di una disperazione. Il mondo è dato all’uomo come un enigma da risolvere. Tutta la mia vita – i suoi momenti bizzarri, sregolati, come pure le mie grevi meditazioni – è trascorsa a risolvere l’enigma. Per esperienza interiore – prosegue Bataille – intendo ciò che abitualmente vien detta esperienza mistica: gli stati di estasi, di rapimento, quanto meno di emozione meditata. Ma penso meno all’e­sperienza confessionale, cui ci si è dovuti finora attenere, che a un’esperienza nuda, libera da legami, anche di origine, con qualsiasi confessione. Ecco perché non mi piace la parola mistica. Non mi piacciono neppure le definizioni rigorose. L’e­sperienza interiore risponde alla necessità in cui mi trovo l’esistenza umana con me – di porre tutto in causa (in que­stione) senza ammettere tregua“.

Il volume è suddiviso in 5 parti:

PARTE PRIMA. ABBOZZO DI UN’INTRODUZIONE ALL’ESPERIENZA INTERIORE
PARTE SECONDA. IL SUPPLIZIO
PARTE TERZA. ANTECEDENTI DEL SUPPLIZIO (o la commedia)
PARTE QUARTA. POST SCRIPTUM AL SUPPLIZIO (e la nuova teologia mistica)
PARTE QUINTA. MANIBUS DATE LILIA PLENIS

L’insistenza nel richiamare la posizione tra sapere e non sapere – evidenzia Ghezzi nell’Introduzione – è per mostrare come l’inconoscibile non sia in Bataille un’entità, ma anzi il prodotto di un’empietà illuminista spinta al massimo; non la riedizione di uno scetticismo empiristico, ma lo sviluppo negativo della conoscenza chiara di Cartesio. Il che chiarisce la colpevolezza volgare di un certo uso even­tuale di Bataille o di possibili interpretazioni che facessero di una sua consistenza teologica (o politico-teologica) il polo dell’accettazione o di un rifiuto“.

Georges BatailleL’esperienza interiore, Bari, Dedalo, 2021, pp. 304, € 16,90.