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Gamberini, Deus duepuntozero. Ripensare la fede nel post-teismo

Quando senti parlare in un incontro p. Paolo Gamberini non solo sui temi teologici, ma su molteplici ambiti, ti viene da dire che è un gesuita con le piante dei piedi ben piantate per terra e l’animo appassionato di un ricercatore accademico dal tratto non inclusivo (solo per pochi) ma esclusivo (comprensibile a molti).

La conferma di tutto ciò è nella sua ultima pubblicazione con la qualificata casa editrice Gabrielli editori giunto alla 3a ristampa nell’arco di 5 mesi dalla sua uscita in libreria (maggio 2022).

Paolo Gamberini, gesuita, ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Philosophisch-theologische Hochschule Sankt Georgen dei Gesuiti a Francoforte sul Meno (Germania). Come Professore straordinario ha insegnato per vari anni alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale ed è stato Professore invitato negli Stati Uniti. Attualmente è docente di teologia dogmatica e responsabile pastorale-culturale della Cappella Universitaria La Sapienza, in Roma.

“Le religioni – scrive p. Paolo Gamberini sj – sono una reliquia dello sviluppo della coscienza umana che necessita un superamento. L’idea di un Dio sovra-mondano, a cui la vita dell’universo e dell’uomo è affidata, è nata dal bisogno di avere un Dio che spiegasse ogni cosa che sta e succede nel mondo, in particolare desse senso ad una vita dopo la morte4. Ora il bisogno di avere un Dio così forgiato non c’è più. La coscienza religiosa delle nuove generazioni risulta essere più secolarizzata, agnostica e indifferente: sembra che non si avverta più la necessità del trascendente5. Non siamo solo oltre-Dio o dopo-Dio ma anche oltre la domanda sull’esistenza di un Dio così (teista). Siamo nell’era del post-teismo. L’atteggiamento post-teista è allo stesso tempo post-ateista. A differenza dell’ateismo, il post-teismo non rifiuta qualsiasi trascendenza ma solo l’immagine teista di un Dio separato dal mondo e che, di volta in volta a sua discrezione ed arbitrio, interviene ora qui ed ora là. Questo paradigma religioso è entrato in crisi a partire dall’età moderna ma persiste nel modo con cui i credenti vengono formati ad una fede matura”. 

Il testo è suddiviso in 9 capitoli:

I. Credere in Dio senza Dio
II. Cosa è la Parola di Dio
III. Gesù di Nazareth, l’uomo vivente
IV. La resurrezione senza miracolo
V. Non solo Gesù
VI. Salvezza senza sacrificio
VII. Il Cristo cosmico
VIII. Dio oltre Dio
IX. Perché pregare?

“Il motivo per cui questo libro merita di essere letto anche da un teista (trinitario-relazionale) poco disposto ad abbandonare questo orizzonte – scrive nella Prefazione don Riccardo Battocchio, Presidente dell’Associazione Teologica Italiana – è il fatto di trovarsi costantemente sottoposto a un pungolo intellettuale che lo costringe a mettere alla prova i propri argomenti, a coglierne i punti deboli, le possibili contraddizioni, le reali vie di uscita (non le vie di fuga)”. 

Aprire prospettive, esplorare sentieri inediti, accompagnare la ricerca teologica: sono alcuni dei tratti che ritrovo nel testo di p. Paolo Gamberini e lo ringrazio per averlo offerto ai lettori e alla teologia di oggi.

“Il libro – evidenzia don Battocchio – non è un “manuale di teologia”, un testo che espone i contenuti della fede cristiana nella forma trasmessa dalla tradizione, dal magistero della Chiesa Cattolica e dall’opinio communis della teologia cattolica. Se si presentasse come tale, qualcuno avrebbe buoni motivi per scandalizzarsi o per divertirsi a segnare in rosso le proposizioni che sapiunt heresim (in odore di eresia) o sono piarum aurium offensivae (offendono le orecchie devote). È invece un saggio di teologia sistematica: la proposta di un cammino serio, articolato, argomentato che è servito all’autore per pensare la propria e l’altrui esperienza di fede, e può servire a chi lo legge a instaurare un dialogo fra ciò che già pensa e ciò che un altro ha pensato sulla fede cristiana. È un saggio, un “tentativo”, frutto di un lavoro assiduo e prolungato che non vuole rimanere solitario ma si espone al dibattito pubblico. In casi come questo l’autore è anche un po’ “tentatore”: non come l’avversario, il satana, che vuole sedurre qualcuno per allontanarlo dal bene, ma come uno che “tenta”, che “prova” e “mette alla prova”, come si diceva sopra. Egli svolge così un servizio prezioso. Fare teologia per questo mondo e per questo tempo – senza per questo essere schiacciati su questo tempo o da questo tempo – significa anche accettare di mettersi alla prova, di mettere alla prova e di essere messo alla prova”.
a cura di GR.

Per l’acquisto del testo.

Paolo GamberiniDeus duepuntozero. Ripensare la fede nel post-teismo, Verona, Gabrielli, 2022, pp. 524, € 25,00.