
Urbinati, L’ipocrisia virtuosa
Dire quel che si pensa, sempre. È questa regola di autenticità che l’ipocrisia mette in discussione.
Nadia Urbinati insegna Teoria politica alla Columbia University di New York. Collabora a diversi quotidiani nazionali.
Con la prestigiosa casa editrice Il Mulino pubblica questo testo nel difficile equilibrismo tra il non fare male agli altri e il non fare male a se stessi, l’ipocrisia allena a pensare in maniera complessa e a stare in relazione con gli altri sul palcoscenico pubblico.
“L’ipocrisia – scrive l’Autrice nell’Introduzione – è una questione performativa: riguarda ciò che diciamo e come lo diciamo (il dire è una forma di azione che giunge ai sentimenti e alle emozioni, non solo alla ragione) in relazione a quel che potremmo o vorremmo dire”.
Il testo è suddiviso in 5 capitoli:
I. Tra terra, cielo e teatro. Brevissima storia di una parola
II. Pluralismo e tolleranza
III. Ipocrita postura
IV. Promesse (spesso) non mantenute
V. Il politicamente corretto
“L’ipocrisia – evidenzia l’Autrice – riesce ad essere un vizio prestato alla virtù della socialità fino a quando la sua distinzione dalla menzogna è credibile, e per essere credibile non è sufficiente che sia creduta soggettivamente”.
Nadia Urbinati, L’ipocrisia virtuosa, Bologna, Il Mulino, 2023, pp. 176, € 14,00.

