Mény, Le vie della democrazia
Far scaturire dal basso il potere «divino» a lungo incarnato da re e imperatori.
Yves Mény ha insegnato Scienze Politiche a Sciences Po di Parigi e in diverse università francesi, europee e americane. Ha creato e diretto il Robert Schuman Center presso l’Istituto universitario europeo di Firenze, di cui è stato Presidente.
La prestigiosa casa editrice Il Mulino traduce dal francese (a cura di Daniela Bonato) e pubblica questo testo tracciando l’itinerario storico attraverso i luoghi iconici delle nostre libertà.
“L’itinerario che qui viene proposto – scrive l’Autore nell’Introduzione – e che si snoda nello spazio e nel tempo, ripercorre la lunga marcia della democrazia, tenendo conto di tutti i contributi diversi, ricchi e molteplici che ogni singola esperienza ha apportato al dibattito e alla pratica democratica. Ci concentreremo sui luoghi più simbolici, da Atene a Bruxelles, pur sapendo che ne abbiamo tralasciato altri, come le forme svizzere di democrazia diretta e rappresentativa o le forme di democrazia consociativa olandese, esperienze particolarmente singolari, ma che non sono state imitate oltre i loro confini, malgrado la loro originalità e i loro meriti”.
Il testo è suddiviso in 10 capitoli:
1. La Pnice e l’Aventino, i principi e le regole
2. Il Palazzo Pubblico di Siena e l’affresco del Buon Governo
3. Da Worms a La Rochelle. Protesta e resistenza
4. Londra: la lunga rivoluzione inglese (1649-1689)
5. Filadelfia, Independence Hall: evoluzione e rivoluzione
6. 1789, Versailles: il giuramento del Jeu de Paume
7. Ottobre 1789, Parigi-Versailles: la marcia delle donne
8. Torino. Palazzo Carignano e Statuto albertino
9. Gettysburg, Parigi, San Pietroburgo: alternative democratiche?
10. Parigi, Londra, Roma, Bruxelles: le rivoluzioni del XX secolo. Diritti, welfare, sovranazionalità
“Non c’è alcuna democrazia – evidenzia l’Autore – che possa fare a meno del sistema rappresentativo e non si è dato sinora un modello alternativo che sia convincente. Vedremo come essa si sia evoluta tramite aggiustamenti, addizioni, prestiti, «furti» che ne hanno assicurato la trasformazione e l’adattamento costante alle sfide dei tempi. Poiché la lunga marcia verso la democrazia non è mai stata, come si è detto, lineare o definitiva, così essa non lo è nemmeno ora, anzi è una sorta di «bersaglio mobile» che non si ferma mai”.
Yves Mény, Le vie della democrazia, Bologna, Il Mulino, 2024, pp. 256, € 16,00.