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De Giuseppe (cur.), Giorgio La Pira. La nostra vocazione sociale

Cristiano autentico, aderente all’Azione cattolica, protagonista di primo piano dell’impegno culturale e civile nel secondo dopoguerra italiano, La Pira fu un vero e proprio profeta di pace.

Massimo De Giuseppe, professore ordinario di storia contemporanea, insegna presso l’Università Iulm di Milano, dove è delegato del Rettore all’inclusione sociale e disabilità e dirige il centro di ricerca Euresis. Fa parte della redazione delle riviste «Contemporanea», «Modernism» e «Glocalism». Esperto di storia dei movimenti politici, sociali, religiosi e per la pace, in prospettiva transnazionale, e studioso di Messico e America latina, è autore di numerosi saggi e monografie anche internazionali tra cui: Giorgio La Pira. 

Con la qualificata casa Editrice Ave ha curato questo testo su una delle opere più rappresentative del pensiero di Giorgio La Pira “La nostra vocazione sociale“; questa fu pubblicata per la prima volta nel 1945, frutto di riflessioni e considerazioni maturate negli anni precedenti.

“Fratello che leggi – scrive La Pira – io ho bisogno di trattare con te, oggi, alcuni punti che concernono certi lati essenziali della nostra vocazione cristiana. Si tratta di domande che rinascono spesso nel mio e nel tuo cuore. La prospettiva nella quale queste domande si inseriscono è quella attuale del mondo: comprenderai; noi siamo in questo mondo, anche se la grazia di Cristo ci ha sottratto al suo imperio; non solo: ma che significa: «Voi siete il sale della terra? Voi siete la luce del mondo?». Che significa l’equiparazione al lievito, al seme e così via? Significa che abbiamo una missione trasformante da compiere; significa che, per opera del nostro sacrificio amoroso, reso efficace dalla grazia di Cristo, noi dobbiamo mutare – quanto è possibile – le strutture di questo mondo per renderle al massimo adeguate alla vocazione di Dio («adveniat regnum Tuum sicut in coelo et in terra»).

Giorgio La Pira, primogenito di una  famiglia di umili origini, nasce il 9 gennaio 1904 a Pozzallo in Sicilia. Si diploma in ragioneria e poi si laurea in Giurisprudenza. Successivamente si trasferisce a Firenze su invito del prof. Betti suo docente e, in seguito, diventa docente di Diritto romano.
Tra il 1929 ed il 1939 svolge un’intensa attività di studio e di ricerca. Entra in contatto con l’Università Cattolica di Milano, avendo così l’opportunità di maturare la conoscenza e l’amicizia con padre Gemelli e con Giuseppe Lazzati. Ottiene, successivamente, la Cattedra di “Istituzioni di Diritto Romano”.
Si impegna nell’Azione Cattolica fiorentina e lavora con zelo nell’opera di apostolato in zone particolarmente “difficili” dell’empolese. Nel 1944 tiene all’Ateneo Lateranense – su iniziativa dell’Istituto Cattolico Attività Sociali – un corso di lezioni, che poi l’anno successivo vengono pubblicate con il titolo “Le premesse della politica”. Liberata Firenze l’11 agosto 1944, La Pira torna all’insegnamento universitario. Nel 1946 viene eletto all’Assemblea Costituente. Nel 1947, insieme a Dossetti, Fanfani e Lazzati, dà vita a “Cronache sociali”. Diventa sindaco di Firenze nel 1951 e ricopre tale carica, salvo brevi interruzioni, fino al 1965. La sua opera di sindaco è segnata da pregevoli realizzazioni amministrative e da straordinarie, quanto necessarie, iniziative di carattere politico e sociale. Con spirito audace e profetico promuove innumerevoli iniziative di pace, suscitando nella città di Firenze una vocazione alla dimensione mondiale. Promuove i “Convegni per la pace e la civiltà cristiana”, che si svolsero dal 1952 al 1956 e che videro la partecipazione di uomini di cultura di tutto il mondo. Si ritira dalla scena pubblica nel 1966, ma continua a lavorare per la pace e per il dialogo tra i popoli. Muore a Firenze il 5 novembre 1977. Il 9 gennaio 1986 è iniziato il processo di beatificazione.

il suo alfabeto di cittadinanza responsabile si compone di parole come dialogo interculturale, attenzione alla solidarietà e alla democrazia, recupero della politica come arte di costruire la pace, tutti temi attuali e che motivano la nuova edizione del volume. Nuove sensibilità, questioni rimaste irrisolte, sfide che interrogano il presente con eccezionale drammaticità, pongono ancora oggi sul tavolo, e con forza sempre crescente, l’urgenza di una consapevolezza partecipativa, di una vocazione all’impegno sociale e politico da parte di tutti gli uomini di buona volontà.

La Prefazione è di Patrizia Giunti.

Massimo De Giuseppe (cur.), Giorgio La Pira. La nostra vocazione sociale, Roma, Ave, 2024, pp. 160, € 14,00.