Paris, L’erede. Una cristologia
Iniziare un manuale di teologia con una citazione di Tolkien, e gli hobbit annessi, subito mi incuriosisce e attira la mia attenzione. Intuisco che l’intento dell’Autore è di parlare di temi fondanti ma con un approccio a portata di orecchio e di occhio, per essere capito e ascoltato.
Leonardi Paris è un giovane teologo laico (1977) all’Istituto superiore di scienze religiose di Trento R. Guardini come docente stabile (e in altre facoltà assieme a ulteriori incarichi).
La nota e prestigiosa Collana Biblioteca di teologia contemporanea della Queriniana ha pubblicato l’ultimo lavoro di Paris (n. 205 della Collana).
Dopo aver letto le prime pagine di questo testo, e aver scorso l’indice, ho capito che avevo in mano, mi si passi l’accostamento, un manuale-manovale. Manovale per due motivi: 1. perchè come dice l’Autore stesso nasce nell’estate 2020 nel “tenere un corso di cristologia a quindici monache. Non le avevo mai incontrate prima ed è stata un’avventura affascinante. Non è semplice parlare di Gesù alle monache – lo so per esperienza! – come non è semplice parlare di farina con i pasticcieri, o di legno con i falegnami. Non si può essere superficiali“. 2. perchè non lo vedo come un testo chiuso, ma più come un laboratorio aperto.
E Paris è tutt’altro che superficiale. Gli va riconosciuto di addentrarsi nella cristologia con competenza e nel contempo con quella manovalanza che ti fa gustare la cristologia come un qualcosa in divenire, oggi, e non come una disciplina conclusa del passato.
“La vicenda di Gesù – scrive Leonardo Paris nell’introduzione – non è solo un’informazione su fatti del passato, o sulla storia della chiesa, ma parla della possibilità di stare al mondo di fronte a Dio, con Dio, di conoscerlo e di amarlo, ieri come oggi”.
Paris è tutt’altro che ingenuo e sa bene che quando si parla di teologia al mondo di oggi, alla donna e all’uomo comune, come minimo non si è compresi. “Ma più grave – dice lui stesso – è se si viene compresi, ma non si viene riconosciuti, ovvero se chi ti ascolta ti dice: questo non è il Gesù in cui credo io“.
Guardando l’indice del libro capisco che il taglio che Paris dà alla cristologia nel tempo attuale è che questa sia innovativa e coinvolgente. La parola erede è il perno attorno al quale Paris snoda il suo pensiero.
Strutturato in 10 capitoli:
1. Alla ricerca di Gesù.
2. I motivi di un omicidio.
3. La storia di un uomo libero.
4. Verso la morte (1). Il Padre.
5. Verso la morte (2). I figli.
6. Verso la morte (3). I fratelli.
7. Verso la morte (4). Il caso.
8. L’erede.
9. Il Padre dell’erede.
10. Lo spazio degli eredi.
“La storia di Gesù – afferma Paris – si svolge in un tempo e sotto delle condizioni che per molti aspetti sono diverse dalle nostre, non sono paragonabili alla marea di opzioni che ci travolgono oggi. Tuttavia Gesù mostra chiaramente una pista, la possibilità di tracciare un percorso che può trasformare la ridda delle opzioni in opportunità. Se il nostro mondo – chiude l’Autore – coglie una vertigine di incertezza di fronte al baratro di un possibile non-senso, il cristianesimo indica un sentiero, quello tracciato da Gesù, che costeggia il baratro, ma non lo elimina“.
La competenza da un lato e l’approcciabilità dall’altro, fanno di questo testo sulla cristologia un modo intelligente di farsi essa stessa nutrimento per ciascuno. Quale corso futuro sarà foriero per Paris nel tracciare un nuovo testo così intagliato? Glielo auguro.
Leonardo Paris, L’erede. Una cristologia, Brescia, Queriniana, 2021, pp. 276, € 25,00.