Filosofia,  Società

Di Cesare, Utopia del comprendere. Da Babele ad Auschwitz

Il cantiere di Babele, dove il progetto totalitario di un’unica lingua e un’unica volontà aveva portato a ignorare il valore della vita umana, e Auschwitz, riedizione novecentesca di quel progetto, dove la «barriera linguistica totale» è, secondo la testimonianza di Primo Levi, il dispositivo di potere che segna la disumanizzazione nel lager.

Le pagine di questo libro sono scaturite da un dialogo serrato, quasi quotidiano, con Gadamer, che intendeva l’esercizio della filosofia così come l’aveva appreso alla scuola di Heidegger e di altri grandi maestri.

Donatella Di Cesare insegna Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma. È una delle voci filosofiche più presenti nel dibattito pubblico, sia accademico sia mediatico. I suoi libri sono tradotti e discussi all’estero.

Con la casa editrice Bollati Boringhieri pubblica questo testo che muove dall’ermeneutica filosofica di Martin Heidegger e Hans-Georg Gadamer, di cui radicalizzano i temi decisivi guardando alla convergenza con la decostruzione di Jacques Derrida.

L’essere che si dà a comprendere – scrive l’Autrice – è linguaggio. O anche: l’essere, che si presenta con il carattere della comprensibilità, avrà per ciò stesso anche il carattere della linguisticità. Perché il comprendere stesso ha un rapporto fondamentale con la linguisticità. Solo ciò che diviene linguaggio può essere compreso e, viceversa, si può comprendere solo ciò che è divenuto linguaggio. Il che non esclude poi che, a partire dalla possibilità del comprendere, ci sia sempre un non-comprendere. Che il comprendere sia termine medio, nella sentenza di Gadamer, non deve d’altronde sorprendere, se si pensa alla centralità del comprendere nell’ermeneutica filosofica“.

Il testo è strutturato in 7 capitoli:

1. Essere e linguaggio.
2. La comprensione ermeneutica del linguaggio.
3. Traduzione e redenzione.
4. In esilio nella lingua.
5. Il dialogo della poesia.
6. Il comprendere. Tra ermeneutica e decostruzione.
7. Utopia del comprendere.

È a partire dal comprendere – evidenzia l’Autrice – che l’ermeneutica non può fare a meno di affrontare la questione del linguaggio. Perché il linguaggio è il mezzo universale in cui si attua la comprensione stessa. In altri termini: il linguaggio è condizione del comprendere: sia di ciò che viene compreso sia del modo in cui si compie il comprendere“.

Donatella Di CesareUtopia del comprendere. Da Babele ad Auschwitz, Torino, Bollati Boringhieri, 2021, pp. 304, € 22,00.