Castelfranchi, Beato Angelico
La figura dell’Angelico appare ancora in parte da riscoprire nel suo effettivo ruolo all’interno delle vicende pittoriche fiorentine successive alla morte di Masaccio, dagli anni Trenta sino alla metà del XV secolo.
Liana Castelfranchi (1924-2013) ha insegnato Storia dell’Arte Medievale all’Università di Verona e all’Università degli Studi di Milano, dedicandosi allo studio della pittura del Trecento e del Quattrocento con particolare attenzione ai fenomeni della circolazione artistica e ai rapporti tra arte italiana e d’Oltralpe.
La prestigiosa casa editrice Jaca Book pubblica la 2a edizione (la 1a nel 1989) di questo pregevole volume, anche quale saggia scelta nel commemorare una docente di qualità come la Castelfranchi.
“Aggiungere un ulteriore studio, e di qualche utilità – si legge nell’Introduzione – a un catalogo eccezionalmente vasto come è quello sull’Angelico, è apparsa più volte impresa troppo ambiziosa all’autrice di questo testo. E tuttavia l’accrescimento continuo delle ricerche sull’opera di questo artista finisce per ridisegnarne meglio anche la complessa fisionomia. Certamente, dai primi interventi longhiani del 1928 il ruolo di protagonista, e di grande protagonista, dell’Angelico nei maggiori fatti pittorici del primo Quattrocento fiorentino, non è più in discussione. Eppure questo ruolo resta ancora per certi aspetti da precisare. Non si può negare, ad esempio, che la partecipazione attiva di questo artista alla cultura del suo tempo sia resa in certo modo problematica dal fatto che la sua attività appare così totalmente rivolta a trasmettere messaggi religiosi, al limite del sermone devoto“.
Il volume è strutturato nelle seguenti parti:
– L’Angelico al tempo del “Tabernacolo dei Linaioli”
– Il decennio 1435-1445
– L’Angelico a Roma
– Apparati
– Note
– Cronologia
– Indice delle tavole
“Non c’è dubbio – si legge all’interno del testo – che la Pala di Perugia con la Madonna, il Bimbo, gli angeli e quattro santi abbia segnato un profondo arricchimento di pensieri antichi, rimeditati un’ultima volta in forma di trittico. In particolare, porta avanti e conclude i problemi impostati e ancora non pienamente risolti nel Trittico di Cortona e anzitutto l’unificazione spaziale: il gradino del trono della Vergine si estende alle ali laterali e i mantelli di santa Caterina e di san Nicola sconfinano nel pannello vicino; gli angeli intorno al trono della Vergine si dispongono in un chiaro emiciclo e i panieri di rose scorciano impeccabilmente“.
Un volume, dunque, che impreziosisce la biblioteca personale degli studiosi e cultori del Beato Angelico, testo prestigioso per biblioteche, monasteri, abbazie.
Liana Castelfranchi, Beato Angelico, Milano, Jaca Book, 2022, pp. 238, € 49,00.