Somma, Abolire il lavoro povero
L’Italia è l’ottavo Paese più ricco del mondo, ma anche il Paese dove un lavoratore su quattro è povero e uno su tre vulnerabile, ovvero condannato alla povertà in caso di evento inaspettato come una malattia o la nascita di un figlio.
Alessandro Somma è professore ordinario di Diritto comparato nella Sapienza Università di Roma e membro dell’Académie internationale de droit comparé. Giornalista pubblicista, è direttore responsabile de “la fionda”.
Con la qualificata casa editrice Laterza pubblica questo saggio a partire dal concetto che lo Stato deve cessare di operare come presidio del corretto funzionamento del mercato e affermarsi come difensore della società dal mercato.
“Le pagine che seguono – scrive l’Autore nella Premessa – intendono contribuire allo sviluppo di un pensiero radicale in materia di lavoro, ovvero di un pensiero che muove dall’indignazione per la sua attuale mortificazione e mercificazione e dalla ricostruzione di come esso era stato invece concepito dai costituenti: l’espressione più antica della cittadinanza”.
Il testo è suddiviso in 4 capitoli:
1. Lavoro e cittadinanza
2. Lavoro senza cittadinanza
3. Cittadinanza senza lavoro
4. Un nuovo patto di cittadinanza
Il lavoro povero è, perciò, una contraddizione in termini: cambiare è possibile ma soprattutto necessario.
Alessandro Somma, Abolire il lavoro povero, Bari, Laterza, 2024, pp. 208, € 18,00.