Crisi,  Discernimento,  Psicologia,  Vita consacrata,  Vocazione

Crea, Psicologia del discernimento

“Il discernimento vocazionale non è un lavoro che genera persone ‘arrivate’, persone che si trincerano nelle proprie certezze o nei propri credo morali o spiritualistici. Il discernimento è un metodo di vita, che permette di coltivare la propria interiorità attraverso il suo modo di essere e di agire, ma anche attraverso le relazioni con gli altri” (p. 254). E’ un passaggio dell’ultimo libro di Giuseppe Crea, religioso comboniano, docente di psicologia in diverse università di Roma, oltre a un curriculum conquistato sul campo. Psicologia del discernimento, edito da EDB, è un testo non solo per gli addetti ai lavori (formatori, psicologi, rettori di seminari, ecc). Lo suggerisco soprattutto ai genitori impegnati nella trincea educativa dei figli e del rapporto tra adulti; lo suggerisco ai docenti esposti nella soglia dell’educare passando dalla carta alla carne, ovvero, dallo scritto dei libri al vissuto narrativo dell’esperienza (merce rara); lo suggerisco ai sacerdoti che si sono presi un anno sabbatico per molteplici motivi; lo suggerisco a chi accompagna nel discernimento e pensa che non ha più nulla da imparare (e invece no). P. Giuseppe, specie in questo testo, scrive in modo lineare, diretto, concreto. Per questo merita ancor di più di essere letto, consigliato.

Giuseppe Crea, Psicologia del discernimento. Itinerari psico-educativi nella pastorale vocazionale, Bologna, EDB, 2020, p. 284, € 25,00.